Quest’ultimo DPCM, quello che mi ha talmente indignato da indurmi a nutrirmi solo di liquidi e a provare le gioie del pannellismo, ha un grandissimo merito storico: quello di azzerare le chiacchiere dei palafrenieri governativi (se fossero in buona fede o informati): ossia che, fino a quando c’era l’elenco di quello che “non” potevi fare, loro potevano sempre dire “ma che cosa vuoi che sia non potere fare questo o quello”; ma ora che è stato vergato nero su bianco ciò che “puoi” fare -ribaltando alcuni secoli di civiltà liberale e occidentale, per cui si può fare tutto ciò che non è vietato, e non che tutto è vietato tranne ciò che viene esplicitamente concesso graziosamente dalla regalità sua- si vede bene che ciò che noi reprobi “possiamo” fare è solo condurre la “nuda vita”, per usare l’espressione di Agamben, ossia la vita dei bruti, che mangiano, defecano e poco altro, ad esempio comprare prodotti ortopedici. Tra l’altro siccome il non vaccinato non può lavorare, non può nemmeno guadagnare, e quindi nemmeno comprare prodotti ortopedici, dato che verrà ridotto alla fame, e quindi tutti faranno lo sciopero della fame, a meno che non si mettano a sfondare vetrine come a Bruxelles ieri, primo passo per gli espropri proletari nei confronti di questa massa di lenti di capo di commercianti. Ieri stavo studiando un caso per un cliente, e ho toccato con mano come il governo nasconda le norme, dato che ha adottato decine e decine di provvedimenti, scritti in quel noto modo, che è illegale, per cui articolo rimanda ad articolo che rimanda ad articolo; ovvio che tutto questo serva a ingarbugliare il lavoro degli avvocati e a scoraggiare le impugnazioni. Ebbene, sono andato sul sito di Confcommercio e affini: gente del tutto vergognosa, che non ha il minimo coraggio, che dico, la minima dignità per difendere i propri associati, e accede in modo prono alle norme, manca poco che le elogino, anzi le elogiano. A questo punto, se i commercianti non sanno liberarsi di questo duplice cappio, governativo e associativo, se non hanno nerbo e coraggio (approfondire l’antropologia culturale del popolo italiano), viene proprio da augurar loro di chiudere, se devono farsi gendarmi dei cittadini e non loro liberi e validi fornitori. Oh, un aspetto del regime socio-sanitario (per non dire abusatamente dittatura sanitaria) poco evidenziato (se non dai video che girano), ma che emerge dalla messe di provvedimenti governativi, dalle direttive, dalle circolari, è che non si pensi che si tratti solo di divieti sulla carta, dato che ormai le effettive implementazioni poliziesche sul campo sono amplissime, perché qui ormai non siamo più all'”italiani brava gente”, ma all’effettiva militarizzazione del paese; e magari trovi uno della Confcommercio che dice “ci vogliono più controlli per garantire parità di trattamento”. Finalino: il tutto all’evidenza in assenza della benché minima esigenza di carattere scientifico, che del resto non viene mai esattamente allegata dai provvedimenti: è tutto puramente e semplicemente vessatorio, perché siamo di fronte a gente davvero CATTIVA.